Corpi medievali by Hartnell Jack

autore:Hartnell, Jack [Hartnell, Jack]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Cattivo sangue.

Percorrendo una parte di Thorpe Wood, una piccola verdeggiante collina immediatamente a est della trafficata città medievale di Norwich, un guardiaboschi di nome Henry de Sprowston si imbatté nel corpo insanguinato di un ragazzo morto. In quel marzo del 1144 spettacoli come questo erano rari, ma non ignoti. L’Inghilterra era invischiata in un’aspra guerra civile che di recente aveva avuto una recrudescenza nelle vicinanze dell’Anglia orientale, mietendo numerose vittime. Ciononostante, la scoperta sembrò a Henry abbastanza insolita da meritare un’indagine sull’identità del ragazzo. Tre persone del posto identificarono il corpo con quello di un giovane, William, apprendista conciatore e figlio di una coppia che viveva in un villaggio vicino. Henry informò la famiglia e seppellí il corpo nel luogo in cui aveva scoperto il cadavere: non in pompa magna, a quanto pare.

E proprio là, a Thorpe Wood, il corpo del giovane William avrebbe continuato a giacere indisturbato, se non fosse stato per l’intervento, alcuni decenni dopo, di un monaco della cattedrale di Norwich chiamato Thomas di Monmouth. Nonostante fossero passati alcuni anni dalla scoperta di Sprowston, al suo arrivo in città Thomas prese ad interessarsi con passione al caso dell’omicidio di William, che era rimasto irrisolto. In una dettagliata relazione scritta ormai nel settimo decennio del secolo, il monaco aveva ricostruito quelli che secondo lui erano stati gli ultimi movimenti di William e sosteneva di aver identificato i colpevoli e scoperto il loro movente. Poco prima di morire, William era stato portato nella casa di uno dei piú ricchi ebrei di Norwich con il pretesto di un’offerta di lavoro nelle cucine, offerta che poi non si materializzò mai. Là William venne trattenuto contro la sua volontà per alcuni giorni e poi aggredito da un manipolo di ebrei del posto che lo legarono, stringendo i nodi particolarmente sul viso e sul collo, rasarono la sua testa, si accanirono con delle spine su tutto il suo corpo e infine crocifissero il suo corpicino a un palo, dove venne lasciato a dissanguarsi a morte. Secondo Thomas gli ebrei bramavano proprio il sangue del ragazzo: era la prima formulazione di quella che sarebbe poi divenuta nota come «l’accusa del sangue», una velenosa accusa di omicidio rituale che nel successivo millennio sarebbe riemersa piú volte nella retorica antisemita, e che in certe situazioni si ritrova ancora perfino nel XXI secolo.

Non è perfettamente chiaro come Thomas sia arrivato a mettere insieme dati cosí precisi per la sua ricostruzione. Nell’opera si citano le testimonianze di alcuni ebrei da poco convertiti al cristianesimo e di membri della famiglia di William, insieme alle indagini compiute dallo stesso Thomas nella casa del ricco ebreo che accusava, alla quale, a quanto pare, aveva avuto accesso, scoprendo sul pavimento i segni delle unghie dello stesso William, che in qualche modo si erano conservati nonostante le torture risalissero a decenni prima. Piú di qualsiasi altra cosa, Thomas attingeva, distillandola, a un’ondata di sentimenti razzisti che stava montando in città. Benché gli ebrei non fossero che una piccola percentuale, largamente sopravanzata dal numero

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